Inquinamento marino: cause, curiosità e rimedi
Essere a conoscenza dei danni che provocano i materiali in mare è il primo passo per poter parlare poi dei vari rimedi per contenere l’inquinamento in mare: Parlando di tempi di decomposizione il vetro gettato in mare è praticamente impossibile da degradare, sono necessari moltissimi anni si parla di qualche migliaio fino a un milione di anni perché il vetro si degrada. Di inquinamento da vetro non si parla molto perché questo è materiale che è considerato in ecologico oltre che educazione verso gli altri. erte, quindi non è particolarmente dannoso per animali e piante se disperso in mare infine sappiamo anche che diventa sabbia. Nonostante questo, sono sempre più numerosi gli studi che portano avanti come obbiettivo quello di indagare sulle reali minacce di questo materiale.
A differenza del vetro la plastica si degrada più “velocemente” una bottiglia di plastica impiega circa 450 anni per degradarsi ma siamo sicuri che una volta degradata il materiale non sia più inquinante? Una volta degradata una bottiglia di plastica succede che si depolimerizza, quindi le molecole si slegano l’una dall’altra e continuano ad inquinare per un tempo indefinito i nostri mari. Il problema dell’ inquinamento da microplastiche nei mari e negli oceani del mondo è diventato una delle più grandi preoccupazioni ambientali dei nostri tempi. Secondo l’ ONU, ci sono oltre 51 mila miliardi di particelle di microplastica in mare, un numero che supera di oltre 500 volte quello delle stelle presenti nella nostra galassia. Inoltre, il Mar Mediterraneo è particolarmente colpito da questa problematica, con una concentrazione di microplastiche di 1,9 milioni di frammenti per metro quadrato. Le microplastiche sono frammenti di plastica di dimensioni ridotte, generalmente inferiori ai 5 millimetri. Provengono da diverse fonti, come ad esempio i prodotti di bellezza contenenti microsfere di plastica, i tessuti sintetici, i rifiuti delle attività costiere e l’ usura di oggetti in plastica. L’ impatto delle microplastiche sulla fauna marina è enorme. Queste particelle vengono ingerite dagli organismi marini, dalle piccole alghe ai grandi mammiferi come le balene, causando danni alla loro salute e alla catena alimentare.
Cosa sono le isole oceaniche di rifiuti?
Per capire meglio come impatta il nostro inquinamento nel mondo a partire dagli anni ‘80 a causa dello stesso inquinamento e dell’azione della corrente oceanica dotata di un movimento a spirale si sono creati grandi chiazze di immondizia nel Pacifico, la più grande chiamata Pacific Trash Vortex ha una estensione che si aggira da 700 mila a 10 milioni di km quadrati (un area più grande della penisola Iberica. Ad alimentare queste chiazze di immondizia ci sono anche i container delle navi cargo che colpite da improvvise tempeste cadono in mare e si uniscono a queste isole di immondizia. Nel 2014 è stato pubblicata la prima mappatura di queste isole, negli ultimi anni si sta formando un sesto accumulo di rifiuti nel mare di Barentes col possibile spostamento nel mar Artico.
Come contribuire a risolvere questi problemi di inquinamento?
Fortunatamente, gli scienziati e i ricercatori di tutto il mondo sono al lavoro per trovare soluzioni innovative per ripulire i mari e gli oceani dalle microplastiche. Alcune di queste soluzioni includono l’ utilizzo di robot sottomarini, reti di pesca in grado di catturare le microplastiche e tecnologie avanzate di filtrazione dell’ acqua. Anche noi possiamo contribuire a limitare l’inquinamento: La gestione dei rifiuti è un argomento che sta particolarmente a cuore a chi ama il mare come noi per questo è importante fare bene la differenziata e limitare l’utilizzo di prodotti in plastica, cercare di supportare le aziende che si impegnano nella riduzione dei loro rifiuti in plastica e nella produzione di beni di consumo sostenibili. Possiamo farlo scegliendo prodotti con packaging riciclabile o biodegradabile e evitando di acquistare prodotti che contengono microplastiche.
Nei nostri corsi cerchiamo di insegnare i comportamenti corretti da tenere per rispettare i nostri mari. La presenza di plastiche e microplastiche nei mari e negli oceani è un problema grave, e ogni piccola azione può fare la differenza per preservare l’ ambiente marino. In generale, in mare vanno gettati solo i rifiuti organici, come avanzi di cibo e scarti di frutta e verdura. È importante evitare di gettare in mare la plastica e altri materiali non biodegradabili, come bottiglie di plastica, sacchetti e mozziconi di sigaretta. Anche quando si è in rada, è importante evitare di gettare cibi in mare, in quanto ciò può attirare gli animali e alterare l’ equilibrio
Per i fumatori, il consiglio migliore è quello di spegnere i mozziconi di sigaretta e conservarli in un sacchetto chiuso. In questo modo, i rifiuti possono essere smaltiti correttamente al porto di destinazione e non finiranno in mare. La navigazione in mare è un’ esperienza unica, ma è importante essere consapevoli del proprio impatto sull’ ambiente marino. Seguire le istruzioni del capitano e adottare comportamenti responsabili a bordo può fare la differenza nella lotta contro l’ inquinamento marino. Adottare un approccio “plastic free” è importante per dare il proprio contributo alla salvaguardia del nostro mare.
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